Il Metodo di Calcolo con Aliquota Costante è un procedimento matematico utilizzato per determinare l’importo delle rate di un prestito o di un finanziamento, che prevede una quota costante di capitale e una quota variabile di interessi, in base all’andamento del tasso di interesse. In questo metodo, l’importo della rata è composto da una quota costante di capitale, che corrisponde alla porzione del debito che viene restituita ad ogni scadenza, e da una quota variabile di interessi, calcolati sul saldo residuo del prestito e sulla base dell’andamento del tasso di interesse di mercato. In questo modo, la quota di interessi varia in funzione dell’andamento del mercato, ma la quota di capitale resta costante, garantendo una maggiore stabilità al debitore nel corso del tempo.
Il metodo di calcolo con aliquota costante è utilizzato soprattutto nei prestiti a medio o lungo termine, come i mutui immobiliari, in cui il debitore desidera avere una maggiore stabilità nella gestione del flusso di cassa, ma al contempo desidera beneficiare di un tasso di interesse variabile che si adatta all’andamento del mercato. Tuttavia, il metodo di calcolo con aliquota costante può comportare un aumento del costo totale del prestito rispetto ad altre modalità di rimborso, come la rata bullet o la rata a scalare.
Riferimenti
Le modalità di calcolo delle rate di un prestito o di un finanziamento sono regolamentate dalla normativa vigente in materia di credito al consumo e di contratti bancari, tra cui:
- Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 – Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (TUB);
- Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 – Codice del consumo;
- Decreto del Presidente della Repubblica 22 novembre 1986, n. 917 -Decreto del Presidente della Repubblica 22 novembre 1986, n. 917, è relativo alla definizione di “residente” ai fini delle imposte sui redditi. Tuttavia, il testo completo del decreto contiene molte altre disposizioni in materia fiscale, tra cui la disciplina delle imposte sui redditi, delle imposte sul valore aggiunto, delle imposte di registro e di bollo, delle imposte sulle successioni e donazioni e delle imposte ipotecarie e catastali.
Quindi, per una descrizione più completa del Decreto del Presidente della Repubblica 22 novembre 1986, n. 917, si potrebbe utilizzare uno snippet più generico, come ad esempio: “Il Decreto del Presidente della Repubblica 22 novembre 1986, n. 917, contiene la disciplina fiscale in materia di imposte sui redditi, imposte sul valore aggiunto, imposte di registro e di bollo, imposte sulle successioni e donazioni, e imposte ipotecarie e catastali.” In questo modo, gli utenti avrebbero una visione più ampia delle tematiche trattate dal decreto, senza concentrarsi soltanto sulla definizione di “residente”.
- Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 – Vigilanza sugli intermediari e sulle attività di intermediazione.
Inoltre, le banche e gli intermediari finanziari devono fornire al cliente tutte le informazioni relative alle modalità di calcolo delle rate, ai tassi di interesse applicati, alle spese accessorie e alle condizioni contrattuali, attraverso il rilascio della “scheda di trasparenza”, un documento obbligatorio ai sensi del Codice del Consumo.