Tasse sulla casa di natura reddituale
Tassa | Descrizione |
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IRPEF | Tassa diretta applicata sui redditi derivanti da immobili locati. |
Imposta sostitutiva del 21% | Tassa sostitutiva dell’IRPEF applicata sui canoni di locazione di immobili strumentali all’attività di impresa, arti e professioni. |
IMU (Imposta Municipale Propria) | Tassa comunale applicata sui redditi derivanti dalla detenzione di immobili, come la prima casa, l’abitazione principale, gli immobili rurali, ecc. |
TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili) | Tassa comunale applicata sui servizi indivisibili, tra cui la manutenzione e la pulizia delle strade, l’illuminazione pubblica, ecc. |
TARI (Tassa sui Rifiuti) | Tassa comunale applicata per la gestione dei rifiuti urbani. |
Le imposte sulla casa di natura reddituale sono quelle che riguardano i redditi derivanti dalla proprietà o dall’affitto di immobili. In Italia, le principali imposte di questo tipo sono:
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- Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche): è un’imposta progressiva applicata ai redditi delle persone fisiche, inclusi i redditi derivanti dalla proprietà o dall’affitto di immobili. I proprietari di immobili sono soggetti all’Irpef sulla base del reddito imponibile calcolato a partire dal valore catastale dell’immobile.
- Ires (Imposta sul Reddito delle Società): è un’imposta applicata ai redditi delle società, inclusi i redditi derivanti dalla proprietà o dall’affitto di immobili posseduti da società. L’Ires è calcolata sulla base del reddito imponibile, che tiene conto delle spese sostenute e dei ricavi ottenuti dall’attività immobiliare.
- Cedolare secca: è un’imposta sostitutiva dell’Irpef (e delle relative addizionali) per i redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo. La cedolare secca si applica con un’aliquota fissa (attualmente al 21% per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato) sul canone di locazione, senza necessità di conteggiare le detrazioni e le deduzioni previste per l’Irpef. La scelta della cedolare secca è facoltativa per il proprietario, ma una volta scelta, deve essere applicata per tutta la durata del contratto di locazione.
Tasse e imposte di natura patrimoniale
Le imposte di natura patrimoniale sono tributi che riguardano il possesso di beni, come immobili e terreni. In Italia, le principali imposte di natura patrimoniale relative agli immobili sono:
- IMU (Imposta Municipale Unica): è un’imposta patrimoniale comunale che grava sul possesso di immobili e terreni, sia per uso abitativo che per uso produttivo. L’IMU viene calcolata sulla base del valore catastale dell’immobile, moltiplicato per un coefficiente detto “rendita” e per un’aliquota stabilita dal comune. Esistono alcune esenzioni, come per l’abitazione principale (con alcune eccezioni).
- TARI (Tassa sui Rifiuti): sebbene non sia un’imposta in senso stretto, la TARI è una tassa patrimoniale poiché riguarda il possesso di immobili e il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La TARI viene calcolata sulla base dei metri quadri dell’immobile e dell’uso dello stesso (abitativo, commerciale, produttivo, ecc.).
Altre imposte di natura patrimoniale, non strettamente legate agli immobili, includono il patrimonio netto Ires per le società e il bollo sui veicoli e sui conti correnti bancari.
Fonte: Imposte di natura patrimoniale in Italia Sito web: www.example.com/imposte-patrimoniali-italia
Imposte sui Trasferimenti
Tassa | Descrizione |
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Imposta di Registro | Tassa applicata sul valore dell’immobile, calcolata in base alle aliquote previste dalla legge. Tale imposta deve essere versata al momento della stipula dell’atto di compravendita. |
Imposta di Bollo | Tassa applicata sulle scritture private che attestano il trasferimento dell’immobile, come ad esempio il contratto preliminare di compravendita. |
Imposta di Trascrizione | Tassa applicata per la trascrizione dell’atto di compravendita presso il catasto. Tale imposta viene calcolata in base alla tariffa stabilita dalla legge. |
Imposta ipotecaria | Tassa applicata per la stipula del mutuo ipotecario, se previsto. Tale imposta viene calcolata in base alla tariffa stabilita dalla legge. |
Imposta catastale | Tassa applicata per il ricorso al catasto per la registrazione dell’immobile e per la richiesta di certificati. |
Le imposte sui trasferimenti sono tasse che vengono applicate sui trasferimenti di beni immobiliari, ovvero quando un immobile passa da un proprietario ad un altro. Le principali imposte sui trasferimenti includono l’imposta di registro, l’imposta di bollo, l’imposta di trascrizione, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale. L’ammontare di queste tasse dipende dal valore dell’immobile e dalle aliquote previste dalla legge.
L’IVA sui trasferimenti immobiliari si applica soltanto in caso di acquisto di immobili nuovi, e viene applicata al 10% o al 22% in base alla tipologia dell’immobile. Nel caso di immobili usati, invece, l’imposta da pagare è rappresentata dall’imposta di registro.
Il regime dell’Iva negli acquisti immobiliari
Tipologia dell’immobile | Acquisto di immobili nuovi | Acquisto di immobili usati |
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Abitativo | IVA al 4% o al 10% | Imposta di registro |
Commerciale o produttivo | IVA al 22% | Imposta di registro |
Il regime dell’IVA negli acquisti immobiliari dipende dalla tipologia dell’immobile e dal tipo di transazione. In generale, l’IVA sui trasferimenti immobiliari si applica soltanto in caso di acquisto di immobili nuovi, ovvero immobili che non sono mai stati utilizzati prima dell’acquisto, e viene applicata al 10% o al 22% in base alla tipologia dell’immobile.
Nel caso di immobili di tipo abitativo, l’IVA applicata è generalmente del 4% o del 10%, mentre nel caso di immobili di tipo commerciale o produttivo l’IVA applicata è del 22%. Nel caso di acquisto di immobili usati, invece, l’IVA non è applicabile e l’imposta da pagare è rappresentata dall’imposta di registro, il cui ammontare varia in base al valore dell’immobile.
È importante sottolineare che nel caso di acquisto di immobili ad uso abitativo è possibile usufruire di alcune agevolazioni fiscali, come ad esempio l’agevolazione per l’acquisto della prima casa, che prevede l’applicazione dell’IVA al 4% e l’esenzione dall’imposta di registro per gli immobili di valore non superiore a 200.000 euro.