Quando i tassi di interesse salgono, significa che il costo del denaro aumenta. Ciò avviene quando la banca centrale del paese, ad esempio la Federal Reserve negli Stati Uniti o la Banca Centrale Europea, aumenta il tasso di interesse di riferimento. Questo tasso di interesse di riferimento è quello che le banche commerciali pagano per prendere in prestito denaro dalla banca centrale.
Quando la banca centrale aumenta il tasso di interesse di riferimento, le banche commerciali dovranno pagare di più per prendere in prestito denaro, e questo aumento di costo viene passato ai clienti sotto forma di tassi di interesse più alti sui prestiti e sui mutui. Ciò significa che i prestiti e i mutui diventano più costosi per i consumatori e le imprese che richiedono il finanziamento. Quanto durerà l’aumento dei mutui? Previsioni e Consigli per il 2023
Inoltre, un aumento dei tassi di interesse può anche influenzare il mercato azionario e il mercato immobiliare. Quando i tassi di interesse sono bassi, gli investitori possono preferire investire in azioni o immobili piuttosto che in investimenti a basso rischio come i titoli di Stato. Tuttavia, quando i tassi di interesse salgono, gli investimenti a basso rischio diventano più attraenti, e ciò può portare a una diminuzione della domanda di azioni e immobili, con conseguente effetto sui prezzi. In sintesi, un aumento dei tassi di interesse significa che il costo del denaro aumenta e che i tassi di interesse sui prestiti e sui mutui diventano più elevati, rendendo più costoso il finanziamento per i consumatori e le imprese. Tassi d’interesse: cosa sono, cosa succede se salgono o scendono?
Tabella degli ultimi 20 anni in Italia che mostra l’andamento dei tassi d’interesse:
Ecco una tabella semplificata degli ultimi 20 anni in Italia che mostra l’andamento dei tassi d’interesse:
Anno | Tasso di interesse BCE | Tasso di interesse mutui a tasso fisso | Tasso di interesse mutui a tasso variabile |
---|---|---|---|
2002 | 3.25% | 4.72% | 2.50% |
2005 | 2.25% | 3.66% | 2.03% |
2008 | 4.25% | 5.61% | 3.61% |
2011 | 1.25% | 3.78% | 2.40% |
2014 | 0.15% | 2.11% | 1.20% |
2017 | 0.00% | 1.54% | 1.10% |
2020 | 0.00% | 1.35% | 0.90% |
2022 | 0.25% | 1.45% | 1.00% |
In generale, negli ultimi 20 anni, i tassi di interesse in Italia sono diminuiti notevolmente, passando dal 4,72% nel 2002 al 1,35% nel 2020 per i mutui a tasso fisso, e dal 2,5% nel 2002 al 0,9% nel 2020 per i mutui a tasso variabile. Tuttavia, nel 2022, il tasso di interesse BCE è aumentato leggermente al 0,25%, portando ad un aumento anche dei tassi di interesse dei mutui. Il mercato immobiliare e i mutui: panorama attuale 2023
È importante notare che queste cifre sono solo indicative e che i tassi di interesse effettivi possono variare a seconda di molti fattori, come la banca scelta, il tipo di mutuo e il profilo del richiedente. Tuttavia, la tabella fornisce una panoramica generale dell’andamento dei tassi di interesse dei mutui in Italia negli ultimi 20 anni.
Cosa sono i tassi di interesse della Bce?
I tassi di interesse della BCE (Banca Centrale Europea) sono i tassi di riferimento stabiliti dall’istituzione per influenzare l’andamento dei tassi di interesse nell’area dell’euro. La BCE è responsabile della politica monetaria dei 19 paesi che adottano l’euro come valuta e mira a mantenere la stabilità dei prezzi e un tasso di inflazione vicino, ma al di sotto, del 2% nel medio termine.
I principali tassi di interesse della BCE sono:
- Tasso principale di rifinanziamento: È il tasso di interesse che le banche pagano per prendere in prestito fondi dalla BCE attraverso le sue operazioni di rifinanziamento principale. Questo tasso ha un impatto diretto sui tassi di interesse che le banche applicano ai prestiti e ai depositi dei clienti.
- Tasso di deposito: È il tasso di interesse che le banche ricevono per depositare fondi in eccesso presso la BCE. Un tasso di deposito negativo significa che le banche devono pagare per depositare i loro fondi in eccesso, incentivandole a prestare denaro piuttosto che mantenerlo in deposito.
- Tasso di prestito marginale: È il tasso di interesse che le banche pagano per prendere in prestito fondi dalla BCE durante la notte attraverso la sua facilità di prestito marginale. Questo tasso funge da limite superiore per i tassi di interesse a breve termine nel mercato interbancario.
La BCE utilizza questi tassi di interesse come strumenti per influenzare l’offerta di moneta, la domanda di credito e l’inflazione nell’area dell’euro. Modificando i tassi di interesse, la BCE può stimolare o frenare l’economia, a seconda delle esigenze. Ad esempio, abbassando i tassi di interesse, la BCE può rendere i prestiti più convenienti per le imprese e i consumatori, incoraggiando la spesa e gli investimenti. Invece, aumentando i tassi di interesse, la BCE può limitare l’accesso al credito e ridurre la spesa, contribuendo a contenere l’inflazione.